Santa Rosalia e’ santa patrona di Palermo dal 1624. Si festeggia il 15 luglio con il “festino” ed il 4 settembre con ”l’acchianata” la salita fatta a piedi al santuario di Monte Pellegrino.
La storia
Nel1624 nella città di Palermo la peste dilagava e la popolazione si affido’ invano alle sante protettrici della città : Sant’Agata, Santa Cristina, Sant’Oliva e Santa Ninfa.Durante questa crisi, secondo la leggenda, Santa Rosalia apparve ad un saponaio di nome Vincenzo Bonello, indicando l’ubicazione delle proprie spoglie e dicendo che solo se i propri resti fossero stati portati in processione la peste sarebbe terminata. Nella grotta indicata dalla visione vennero trovate 27 reliquie e il giorno 15 luglio l’arcivescovo seguito da tutto il clero, dal senato palermitano e da alcuni cittadini eminenti fece una processione attraverso le strade della città con le reliquie della santa. In pochi giorni la città venne liberata dalla peste. La prima celebrazione del festino avvenne nel 1625 e fu particolarmente breve: le reliquie vennero spostate per pochi metri, dal Palazzo Arcivescovile fino alla cattedrale. Il percorso divenne sempre più lungo e complesso con i passare degli anni, fino a coinvolgere buona parte della città. Alla processione partecipano di diritto molte confraternite costituite nel corso dei secoli, la più antica e famosa è la Confraternita di Santa Rosalia dei Sacchi, costituita nel 1635 e formata da barbieri e calzolai .
La notte del 14 luglio la festa giunge all’apice, con una solenne processione dal Palazzo dei Normanni, lungo l’antico asse viario del Cassaro fino al mare, passando attraverso Porta Felice, secondo un itinerario ideale dalla morte (la peste) alla vita (la luce dei fuochi d’artificio in riva al mare). La processione, composta da un carro trionfale con la statua della santa, trainato da buoi, e da carri allegorici, si ferma davanti alla Cattedrale, ai quattro canti (momento in cui, tradizionalmente, il sindaco in carica depone dei fiori ai piedi della statua della Santa gridando “Viva Palermo e Santa Rosalia!”) e alla Marina, dove ha luogo un grande spettacolo pirotecnico .
Lo street food al festino
Durante le celebrazioni si consumano cibi che fanno parte della tradizione popolare palermitana: la Pasta con le sarde (la pasta chî sardi), i babbaluci (lumache bollite con aglio e prezzemolo), lo sfincione ( ‘u sfinciuni), il polpo bollito ( ‘u purpu), Calia e simenza ( ‘u scacciu), la pannocchia bollita (pullanca) e l’Anguria (detto ‘u muluni).
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